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venerdì 23 marzo 2018

Acclamiamo la vittoria di Cristo sulla morte


Domenica delle Palme (B)
Isaia 50,4-7 • Salmo 21 • Filippesi 2,6-11 • Marco 14,1-15,47
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Con la processione delle palme iniziano le celebrazioni della Settimana Santa. Non solo cronologicamente, ma anche e soprattutto "sacramentalmente". Tutto ciò che la Chiesa vive nei giorni santi - la passione e morte del Signore - viene introdotto simbolicamente con il significativo rito della processione.
Ma questa "introduzione" nel significato della Settimana Santa tramite la processione delle palme si verifica solo se si sa dare a questo rito il suo vero significato. Si tratta di "significare" l'entrata di Cristo nella Gerusalemme definitiva attraverso il trionfo della sua morte. La processione non ha, dunque, come fine principale quello di imitare l'evento storico avvenuto la domenica precedente la morte del Signore, ma di presentare un simbolo di ciò che in quell'avvenimento era "profetizzato", dando al popolo uno strumento per partecipare all'entrata escatologica di Gesù, attraverso il mistero pasquale, nel regno definitivo di Dio. Si deve vivere questa celebrazione «come una profezia della passione e del trionfo del Signore» (Caerimoniale episcoporum, n. 263), cioè, come un cammino che lo porta dalla croce fino alla gloria, cammino che, assieme al Signore, la Chiesa vuole percorrere con quella fede che proclama anche quando soffre e sembra fallire, perché riconosce e confessa la sua vittoria definitiva.
È in questo contesto, nell'acclamare e nel seguire il Crocifisso che è Re, che la processione delle palme riacquista la sua vera dimensione.
La Domenica delle Palme è fondamentalmente una domenica. Come tutte le domeniche dell'anno, celebra la risurrezione del Signore, la sua vittoria. Le caratteristiche di questa domenica possono aiutarci a scoprire il significato di ogni domenica cristiana. In particolare, la processione è come un'acclamazione per la vittoria del Signore, cosa che celebriamo anche ogni domenica. La narrazione della passione sottolinea il fatto che Cristo ottiene la vittoria attraverso la sofferenza e la morte. Le palme e i ramoscelli d'ulivo - segni popolari di vittoria - manifestano che la morte sulla croce è cammino di vittoria, e vittoria essa stessa, in quanto questa morte ha distrutto la morte. La celebrazione di oggi, dunque, riassume la dinamica del mistero pasquale di Cristo, che è anche il contenuto della nostra celebrazione domenicale.
La processione, pertanto, non ha solo il fine di ricordare un fatto storico passato, ma anche quello di fare una solenne professione di fede nella quale la croce e la morte di Cristo sono in definitiva una vittoria. Il colore rosso dei paramenti, in questo giorno, indica la morte del martire e la sua vittoria.
La benedizione dei rami, che è una parte secondaria rispetto alla processione, ha senso solo se legata alla processione. Per questo è proibito limitarsi alla benedizione dei rami, se non si fa la processione. In questo giorno, infatti, si vuole acclamare Cristo nel suo cammino pasquale. Benedicendo i rami non si vuole dare ai fedeli degli "oggetti benedetti" da tenere, ma acclamare con essi Cristo nella processione.
L'ingresso di Gesù a Gerusalemme è allo stesso tempo l'ingresso del Servo, che cammina verso la morte, e del Signore, che sarà glorificato.

(spunti da Lectio: Abbazia Santa Maria di Pulsano)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39)
(vai al testo…)

Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39) - (29/03/2015)
(vai al testo…)
 L'anima mia è triste fino alla morte(Mc 14,34) ( Mc 14,34) - (01/04/2012)
(vai al testo…)
 Veramente quest'uomo era Figlio di Dio! (Mc 15,39) - (03/04/2009)
(vai al post "Amore e Dolore")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  La potenza dell'amore (28/03/2015)
  Nel grido del suo abbandono! (31/03/2012)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 3.2018)
  di Luigi Vari (VP 3.2015)
  di Marinella Perroni (VP3.2012)
  di Claudio Arletti (VP 3.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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