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venerdì 10 novembre 2017

Nell'attesa: vivere accesi o vivere spenti


32a domenica del Tempo ordinario (A)
Sapienza 6,12-16 • Salmo 62 • 1 Tessalonicesi 4,13-18 • Matteo 25,1-13
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo
Il regno di Dio è simile a dieci ragazze armate solo di un po' di luce, di quasi niente, del coraggio sufficiente per il primo passo. Il regno di Dio è simile a dieci piccole luci, anche se intorno è notte.

Cinque di esse erano stolte e cinque sagge
Cinque ragazze sono sagge, hanno portato dell'olio, saranno custodi della luce; cinque sono stolte, hanno un vaso vuoto, una vita vuota, presto spenta. Gesù non spiega che cosa sia l'olio delle lampade. Sappiamo però che ha a che fare con la luce e col fuoco: in fondo, è saper bruciare per qualcosa o per Qualcuno. L'alternativa centrale è tra vivere accesi o vivere spenti.

Poiché lo sposo tardava, si addormentarono…
Tutte si addormentano, sagge e stolte, ed è la nostra storia: tutti ci siamo stancati, forse abbiamo mollato. Ma nel momento più nero, qualcosa, una voce una parola una persona, ci ha risvegliato. La nostra vera forza sta nella certezza che la voce di Dio verrà. Basterà avere un cuore che ascolta, ravvivarlo come una lampada e uscire incontro a un abbraccio.

Ecco lo sposo! Andategli incontro!
In queste parole si trova l'immagine più bella dell'esistenza umana. Essa rappresentata un uscire e un andare incontro. È un uscire da spazi chiusi e, in fondo alla notte, lo splendore di un abbraccio: Dio come un abbraccio.
L'esistenza è un uscire incontro: fin da quando usciamo dal grembo della madre e andiamo incontro alla vita, fino al giorno in cui usciamo dalla vita per incontrare la nostra vita, nascosta in Dio.

Dateci un po' del vostro olio perché le nostre lampade si spengono
La risposta è dura: no, perché non venga a mancare a noi e a voi. Il senso profondo di queste parole è un richiamo alla responsabilità: un altro non può amare al posto mio, essere buono o onesto al posto mio, desiderare Dio per me. Se io non sono responsabile di me stesso, chi lo sarà per me?
Le damigelle che erano pronte entrarono con lo sposo alle nozze e la porta fu chiusa: "Vigilate, perché non conoscete né il giorno né l'ora".
Adesso chi può dire: Non lo sapevo?

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ecco lo sposo! Andategli incontro! (Mt 25,6)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Le vergini pronte entrarono con lui alle nozze (Mt 25,10) - (06/11/2011)
(vai al testo…)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 10.2017)
  di Marinella Perroni (VP 9.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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