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venerdì 9 giugno 2017

E noi abbiamo creduto all'amore



Santissima Trinità (A)
Esodo 34,4-6.8-9 • Salmo Dn 3,52-56 • 2 Corinzi 13,11-13 - Giovanni 3,16-18
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio…
La Trinità: un dogma che può sembrare lontano e non toccare la vita. Invece è rivelazione del segreto del vivere, della sapienza sulla vita, sulla morte, sull'amore. E mi dice: in principio a tutto c'è la relazione!
Un solo Dio in tre persone: Dio non è in se stesso solitudine ma comunione, l'oceano della sua essenza vibra di un infinito movimento d'amore, reciprocità, scambio, incontro, famiglia, festa.
Quando nell'«in principio» Dio dice: «Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza», l'immagine di cui parla non è quella del Creatore, non quella dello Spirito, né quella del Verbo eterno di Dio, ma è tutte queste cose insieme. L'uomo è creato a immagine della Trinità. E la relazione è il cuore dell'essenza di Dio e dell'uomo. Ecco perché la solitudine ci pesa e ci fa paura, perché è contro la nostra natura. Ecco perché quando amo o trovo amicizia sto così bene, perché è secondo la mia vocazione.

In principio a tutto sta un legame d'amore, che il Vangelo annuncia: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio». Nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con un altro verbo concreto, pratico, forte: il verbo dare. Amare equivale a dare, il verbo delle mani che offrono. «Dio ha tanto amato», centro del Vangelo di Giovanni, che ha la definizione più folgorante di Dio: Dio è amore; che vuole portarci a confessare: noi abbiamo creduto all'amore che Dio ha per noi!

Se mi domandano: tu cristiano a che cosa credi? La risposta spontanea è: credo in Dio Padre, in Gesù crocifisso e risorto, la Chiesa... Giovanni indica una risposta diversa: il cristiano crede all'amore.
Noi abbiamo creduto all'amore: ogni uomo, ogni donna, anche il non credente può credere all'amore. Può fidarsi e affidarsi all'amore come sapienza del vivere. Se non c'è amore, nessuna cattedra può dire Dio, nessun pulpito. È lo stesso amore interno alla Trinità che da lì si espande, ci raggiunge, ci abbraccia e poi dilaga.

Dio ha mandato il Figlio nel mondo… perché sia salvato per mezzo di lui
Dio ha tanto amato il mondo. Non solo l'uomo, è il mondo che è amato, la terra e gli animali e le piante e la creazione intera. E se Lui ha amato, anch'io devo amare questa terra, i suoi spazi, i suoi figli, il suo verde, i suoi fiori, la sua bellezza.

La festa della Trinità è specchio del mio cuore profondo e del senso ultimo dell'universo. Incamminato verso un Padre che è la fonte della vita, verso un Figlio che mi innamora, verso uno Spirito che accende di comunione le mie solitudini, io mi sento piccolo e tuttavia abbracciato dal mistero. Piccolo ma abbracciato, come un bambino. Abbracciato dentro un vento in cui naviga l'intero creato e che ha nome comunione.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3,16)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3,16) - (15/06/2014)
(vai al testo…)
 Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3,16) - (19/06/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Nell'abbraccio di Dio, la nostra vita (13/06/2014)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 4.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 5.2014)
  di Marinella Perroni (VP 5.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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