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venerdì 12 maggio 2017

Gesù, la strada che ci porta a Dio:
 Guardare Gesù è capire Dio!


5a domenica di Pasqua (A)
Atti 6,1-7 • Salmo 32 • 1 Pietro 2,4-9 • Giovanni 14,1-12
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me
Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fiducia. L'invito del Maestro ad assumere questi due atteggiamenti vitali a fondamento del nostro rapporto di fede: un «no» gridato alla paura e un «sì» consegnato alla fiducia. Parole primarie del nostro rapporto con Dio e con la vita, quelle che devono venirci incontro appena aperti gli occhi, ogni mattina: scacciare la paura, avere fiducia.
Avere fiducia (negli altri, nel mondo, nel futuro) è atto umano, vitale, che tende alla vita. Senza la fiducia non si può essere umani. Senza la fede in qualcuno non è possibile vivere. Io vivo perché mi fido. È in questo atto umano che la mia fede in Dio trova respiro.

Io sono la via la verità e la vita
Tre parole immense, che nessuna spiegazione può esaurire.
Io sono la via: la strada per arrivare a casa, a Dio, al cuore, agli altri; una via davanti alla quale non si erge un muro o uno sbarramento, ma orizzonti aperti. Sono la strada che non si smarrisce, ma va verso la storia più ambiziosa del mondo, il sogno più grandioso mai sognato, la conquista - per tutti - di amore e libertà, di bellezza e di comunione: con Dio, con il cosmo, con l'uomo.
Io sono la verità: non in una dottrina, né in un libro, né in una legge migliori delle altre, ma in un «io» sta la verità, in Gesù, venuto a mostrarci il vero volto dell'uomo e il volto d'amore del Padre. Il cristianesimo non è un sistema di pensiero o di riti, ma una storia e una vita.
Io sono la vita. Gesù è la vita: "io faccio vivere!". La mia vita si spiega con la vita di Dio. Nella mia esistenza più Dio, più Vangelo entra nella mia vita, più io sono vivo. Nel cuore, nella mente, nel corpo. E si oppone alla pulsione di morte, alla distruttività che nutriamo dentro di noi con le nostre paure, alla sterilità di una vita inutile.

Mostraci il Padre… Chi ha visto me ha visto il Padre
Infine interviene Filippo: «Mostraci il Padre, e ci basta». È bello che gli Apostoli chiedano, che vogliano capire, come noi. Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre.
Guardo Gesù, guardo come vive, come ama, come accoglie, come muore… e capisco Dio e la vita.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me (Gv 14,1)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Vado a prepararvi un posto (GV 14,2) - (18/05/2014)
(vai al testo…)
 Vado a prepararvi un posto (GV 14,2) - (22/05/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Gesù, l'unica Via (16/05/2014)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 4.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 4.2014)
  di Marinella Perroni (VP 4.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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