Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


domenica 8 maggio 2016

La Misericordia di Dio nell'Anno Liturgico
 VII settimana di Pasqua





Ultima settimana del Tempo di Pasqua: ripropongo le meditazioni sulla «Misericordia di Dio nel cammino dell'Anno Liturgico», come proposte da fr. Luigi Colombotti ofm: «una ricerca della misericordia di Dio, tenendo presente i testi che parlano della misericordia, nella Messa e nella Liturgia delle Ore».





VII Settimana di Pasqua

IL DONO DELLO SPIRITO SANTO TRASFORMA I CREDENTI IN TEMPIO DELLA SUA GLORIA

Al termine del lungo discorso di addio i discepoli dicono di aver capito e di credere e di li a poco lo abbandoneranno. Perché? che cos'hanno compreso? L'incomprensione non ostacola la fede. Gesù annuncia tribolazioni ma avranno pace in Lui. Credere quando si attraversano tribolazioni vuol dire essere convinti che Cristo ha vinto il mondo e questo ricolma di pace. «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Lun/Gv 16,29-33).
Fatta questa ultima consegna Gesù si abbandona all'intimità col Padre nella preghiera: ormai la sua "ora" è qui. La prima richiesta è il dono della vita eterna ai discepoli; essi, obbedendo a Dio lo glorificano e il Padre li rende partecipi della gloria data al Figlio (Mar/Gv 17,1-11).
Poi chiede al Padre che custodisca i discepoli perché quando sarà tornato al Padre non lo potrà più fare direttamente; li custodisca perché siano una cosa sola e siano segno di Dio nel mondo. «Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo» (Mer/Gv 17,11-19).
La preoccupazione fondamentale di Gesù è l'unità di tutti i credenti in Lui, anche quelli che verranno nel corso della storia. Unità che è comunione nell'amore fino a dare la propria vita. Vedendo la Chiesa immagine del Crocifisso che ama fino al culmine, il mondo crederà. «Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me» (Gio/Gv 17,20-26).
[…]
Gesù conclude la sua preparazione dei discepoli alla Passione incoraggiandoli a stare con Lui nelle tribolazione e gusteranno già la sua pace. Poi prega il Padre perché i suoi discepoli abbiano la vita eterna, siano custoditi nell'unità, che è comunione d'amore fino al culmine. Poi si rassicura che Pietro lo ami dal profondo perché gli sta per affidare la sua Chiesa e la salvezza da trasmettere nella storia. L'amore di Pietro e degli Apostoli sarà trasformato dallo Spirito Santo che ormai sta per essere effuso nella imminente Pentecoste.
[…]
Siamo nella settimana che prepara all'effusione dello Spirito Santo; le meditazioni dei Santi Padri sono una scuola continuata su questo Dono che sta per essere concesso nella infuocata Pentecoste. Egli innanzitutto opera effetti molteplici. Tra le altre cose, dice san Cirillo di Gerusalemme, rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna la misericordia. Mite e lieve il suo avvento, fragrante e soave la sua presenza, leggerissimo il suo giogo. Il suo arrivo è preceduto dai raggi splendenti della luce e della scienza. Giunge come fratello e protettore. Viene infatti a salvare, a sanare, a insegnare, a esortare, a rafforzare e a consolare. Anzitutto illumina la mente di colui che lo riceve e poi, per mezzo di questi, anche degli altri (Lun/UL 2 Lett.). […]
Con il dono dello Spirito Santo, dice san Cirillo di Alessandria, i cristiani dicono con fiducia "Abbà, Padre e praticano con facilità ogni virtù mentre diventano invincibili contro le insidie del diavolo e gli attacchi degli uomini. Vedi come lo Spirito trasforma, per così dire, in un'altra immagine coloro nei quali abita? Infatti porta con facilità dal gusto delle cose terrene a quello delle sole cose celesti e da una imbelle timidezza ad una forza d'animo piena di coraggio e di grande generosità. I discepoli erano così disposti e così rinfrancati nell'animo dallo Spirito Santo, da non essere per nulla vinti dagli assalti dei persecutori, ma fortemente stretti all'amore di Cristo (Gio/UL 2 Lett.).
[…]
Tutta l'attenzione è rivolta allo Spirito Santo che la Chiesa attende in preghiera. Egli produce molteplici effetti, illumina le anime e la sua luce si riflette sugli altri, abbellisce la Chiesa di diversi doni gerarchici e carismatici. Con la forza dello Spirito Santo i cristiani diventano invincibili contro il Maligno e gli uomini, approfondisce la conoscenza della nostra fede e portando l'amore nei cuori i discepoli parlano in molte lingue, l'unico linguaggio dell'amore e vivono con un cuore solo ed un'anima sola.
[…]
vai al testo…


Nessun commento:

Posta un commento