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mercoledì 23 marzo 2016

Il dolore e la sofferenza
 sono "solo" germogli di rinascita


All'inizio di questo Triduo Santo leggo (anzi, rileggo con profonda e sincera "simpatia") questo scritto dell'amica Luisa, che riprendo dal suo Libro Con gli occhi di Rezarta.
Mi ricorda che tutto è per la Vita, che tutto è Vita… pure la morte, che è la "porta" per la Vita, per la Risurrezione.


DOLORE

Ci sono situazioni e accadimenti, cui la vita ci pone di fronte, che ci lasciano ghiacciati, impietriti e ci tolgono il respiro. Sono come macigni che schiacciano i fiori colorati cresciuti con fatica sul prato della nostra esistenza: fiori rari, unici, il cui profumo aveva riempito delicatamente ed intensamente le nostre giornate; magari primizie appena sbocciate, attese con trepidazione e sognate nel cuore per tanto tempo, misteriosamente emerse alla vita da terreni che crudeli sentenze umane avevano definito sterili.

Grandi «perché» affollano cuore e mente; rabbia, dolore e vuoto incolmabile si susseguono in un andirivieni infinito ed estenuante. Ci sentiamo piccoli ed impotenti di fronte a questo peso enorme, che nessuno può comprendere fino in fondo. Attorno a noi solo parole che lasciano ancora più vuoto, che affondano come coltello affilato nel nostro cuore già sanguinante. Ci chiediamo dove trovare un po' di autentica pace… in chi o in che cosa trovare forza. Nulla di esterno a noi sembra darci ristoro, perché ad ogni passo la sete si fa più intensa. Eppure quando, magari solo per un attimo, riusciamo ad incontrare profondamente noi stessi, guardare negli occhi il nostro dolore e la nostra devastazione che questo ha provocato, ecco che scopriamo la nostra forza. È come se permettessimo a Qualcuno di accendere il lume della nostra anima. E questo lume ci facesse scorgere, in fondo al buio che ci avvolge, le prime luce dell'alba di un nuovo giorno.

C'è stato un Uomo che – immergendosi totalmente nel dolore, paure ed angosce comprese – ha offerto al mondo una nuova visione delle cose: il dolore e la sofferenza sono "solo" germogli di vita, di cambiamento, di rinascita. Anche quando non riusciamo a comprenderlo. Ecco che il buio si trasforma in prospettiva. Ecco che la debolezza diviene forza. Ecco che il respiro torna ad essere meno affannoso. Non ci sentiamo più schiacciati, ma sostenuti. E diveniamo capaci di scelte coraggiose che mai avremmo immaginato di poter fare.

Il dolore, se proviamo ad incontralo senza paura, può essere per noi una grande opportunità.

(da Luisa Pozzar, Con gli occhi di Rezarta. Illustrazione di Valentina Bott)

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