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mercoledì 30 dicembre 2015

Alimentati dalla benedizione di Dio


Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6,22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il Signore parlò a Mosè… Ti benedica il Signore e ti custodisca
La prima lettura biblica del nuovo anno fa scendere su di noi una benedizione colma di luce, in cui prendere respiro per l'avvio del nuovo anno: il Signore parlò a Mosè, ad Aronne, ai suoi figli e disse: Voi benedirete i vostri fratelli. Voi benedirete: per prima cosa, che lo meritino o no, voi li benedirete. Dio ci raggiunge non proclamando dogmi o impartendo divieti, ma benedicendo. La sua benedizione è una energia, una forza, una fecondità di vita che scende su di noi, ci avvolge, ci penetra, ci alimenta. Dio chiede anche a noi, figli di Aronne nella fede, di benedire uomini e storie, il cuore dell'uomo e il volto di Dio.

Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
Il nostro compito per l'anno che inizia: benedire i fratelli! L'uomo, se non impara a benedire, non potrà mai essere felice. E come si fa a benedire? Dio stesso ordina le parole: Il Signore faccia risplendere per te il suo volto. Che cosa è un volto che risplende? Forse poca cosa, eppure è l'essenziale. Perché il volto è la finestra del cuore. Brilli il volto di Dio, scopri nell'anno che inizia un Dio luminoso, un Dio solare, ricco non di troni, di leggi, di dichiarazioni, ma il cui più vero tabernacolo è la luminosità di un volto. Un Dio dalle grandi braccia e dal cuore di luce.
La benedizione di Dio non è salute, denaro, fortuna, prestigio, lunga vita ma, molto semplicemente, è la luce. La luce è tante cose, lo capiamo guardando le persone che hanno luce, e che emanano bontà, generosità, bellezza, pace. Dio ci benedice ponendoci accanto persone dal volto e dal cuore luminosi.

Il Signore ti faccia grazia
Cosa ci riserverà l'anno nuovo? Non lo sappiamo, ma di una cosa siamo certi: Il Signore mi farà grazia, che vuol dire: il Signore si rivolgerà verso di me, si chinerà su di me, mi farà grazia di tutti gli sbagli, di tutti gli abbandoni; camminerà con me, nelle mie prove si abbasserà su di me, mio confine di cielo, perché non gli sfugga un solo sospiro, una sola lacrima. Qualunque cosa accadrà quest'anno, Dio sarà chino su di me e mi farà grazia.

Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore
In questo primo giorno dell'anno, nel giorno ottavo della natività del Signore, ritorna lo stesso racconto evangelico di quella notte. Non sempre riusciamo a cogliere tutto il significato del Natale. Facciamoci guidare allora da Maria, che custodiva e meditava tutte queste cose nel suo cuore; che cercava il filo d'oro che tenesse insieme gli opposti: una stalla e "una moltitudine di angeli", una mangiatoia e un "Regno che non avrà fine". Come lei, come i pastori, anche noi lasciamoci catturare dallo stesso stupore: a Natale il Verbo è un neonato che non sa parlare, l'Eterno è appena il mattino di una vita, l'Onnipotente è un bimbo capace solo di piangere. Dio ricomincia sempre così, con piccole cose e in profondo silenzio.


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Giornata mondiale della pace
Vinci l'indifferenza e conquista la pace
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa f/r per A5)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
La Vergine Madre (30/12/2013)
Madre dell'unica persona del Verbo di Dio, dono per il mondo (31/12/2012)
Madre di Dio (30/12/2011)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Luigi Vari (VP 2014)
  di Gianni Cavagnoli (VP 2013)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
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  di Claudio Arletti (VP 2009)
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(Illustrazione di Giorgio Trevisan)

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