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sabato 4 aprile 2015

"Doveva" risorgere


Pasqua di Risurrezione (B)
Atti 10,34a.37-43 • Sal 117 • Colossesi 3,1-4 [1Corinzi 5,6-8] • Giovanni 20,1-9
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

La pietra ribaltata
Tutto incomincia a muoversi, tutto riprende vita. Cogliendo tutti di sorpresa, il giorno dopo il sabato la vita riesplode. Di fronte alla morte ci si può rassegnare e piangere o aprire il cuore alla "luce".
Chi non crede considera una follia donare la vita per amore perché, dietro questo dono, vede solo segni di morte (vita sciupata, inutile, arrabbiata, vuota, superficiale, venduta…). Alla luce della Pasqua il discepolo incomincia a capire che la vita donata per i fratelli introduce alla Vita.

Correvano insieme, ma l'altro discepolo corse più in fretta…
Pietro si ferma, non va oltre; l'altro discepolo (senza nome) fa un passo in più, vede e comincia a credere. Di fronte ai segni della morte (tomba, bende, sudario) egli comincia a percepire la vittoria della vita. La fede non è gettarsi nel "mistero", ma "vedere"!
Di fronte alla morte si può dire: tutto è finito, inutile, senza senso, non è vero… (come sentivano anche i discepoli di Emmaus)…
Il "discepolo che Gesù ama", che da Lui si lascia amare, intravvede che non solo tutto non è finito, ma che tutto ha sempre un nuovo inizio.

Non avevano ancora compreso la Scrittura… che Gesù doveva risorgere…
I "segni" (la tomba vuota, le bende…) rimangono incomprensibili se non vengono riletti alla luce della Parola di Dio. È la Scrittura, la Parola vissuta che apre il cuore e la mente alla comprensione del Risorto.
Chi è il testimone? Non semplicemente colui che dà buon esempio, ma chi può confermare che la sua esistenza è cambiata e cambia da quando è illuminata dalla luce della Pasqua («Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede…»), chi fa l'esperienza che l'incontro con Gesù dà senso a gioie e dolori, illumina i momenti lieti e i momenti tristi, chi vive non un'esistenza solitaria, ma in "comunione", perché l'amore l'un per l'altro "come" quello di Gesù è diventato suo.

Allora, che lettura do della mia vita? E come mi pongo di fronte al mistero della morte?
Gesù risorto e vivo è riferimento costante quando compriamo, vendiamo, dialoghiamo, dividiamo un'eredità, scegliamo di avere un figlio e di indicargli una scelta di vita… oppure pensiamo che le realtà di questo mondo non abbiano nulla a che vedere con la Pasqua?




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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
E vide e credette (Gv 20,8)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (8/04/2012)
È risorto! (Mc 16,6)
(vai al testo)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
La gioia piena che il Risorto ci dona (19/04/2014)
È vivo, Lui la nostra speranza! (30/03/2013)
È risorto! (7/04/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi


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