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domenica 18 gennaio 2015

La pace che nasce dall'amore


Nel contesto degli ultimi avvenimenti che hanno sconvolto la Francia e il mondo, guardando alla speranza di una pace che non sia solo assenza di conflitti o frutto di calcoli politici, mi sono soffermato su quanto il Concilio Vaticano II, nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, ha detto.

«La pace non è la semplice assenza della guerra, né può ridursi unicamente a rendere stabile l'equilibrio delle forze avverse; essa non è effetto di una dispotica dominazione, ma viene con tutta esattezza definita «opera della giustizia» (Is 32,7). È il frutto dell'ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore e che deve essere attuato dagli uomini che aspirano ardentemente ad una giustizia sempre più perfetta. […]
Tale pace non si può ottenere sulla terra se non è tutelato il bene delle persone e se gli uomini non possono scambiarsi con fiducia e liberamente le ricchezze del loro animo e del loro ingegno. La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignità, e l'assidua pratica della fratellanza umana sono assolutamente necessarie per la costruzione della pace. In tal modo la pace è frutto anche dell'amore, il quale va oltre quanto può apportare la semplice giustizia.
La pace terrena, che nasce dall'amore del prossimo, è essa stessa immagine ed effetto della pace di Cristo che promana dal Padre. Il Figlio incarnato infatti, principe della pace, per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli uomini con Dio; ristabilendo l'unità di tutti in un solo popolo e in un solo corpo, ha ucciso nella sua carne (cf Ef 2,16; Col 1,20-22) l'odio e, nella gloria della sua risurrezione, ha diffuso lo Spirito di amore nel cuore degli uomini.
Pertanto tutti i cristiani sono chiamati con insistenza a praticare la verità nell'amore (Ef 4,15) e ad unirsi a tutti gli uomini sinceramente amanti della pace per implorarla dal cielo e per attuarla. […]» (GS 78).

Sì, tutti siamo chiamati ad essere costruttori di fraternità in un servizio reciproco, sull'esempio della diaconia di Cristo; di Lui che ci ha dato l'esempio con l'offerta della propria vita.

Rimando anche al commento su questo documento del Concilio, fatto sulla base del Catechismo della Chiesa Cattolica e del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, che riporto nel mio sito di testi e documenti. (Vai ai testi).

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