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lunedì 19 maggio 2014

Atti del Convegno Diaconi 2013 [3]


La rivista Il Diaconato in Italia pubblica nel n° 182/183 gli Atti del XXIV Convegno Nazionale (Napoli 21-24 agosto 2013).
Nel riportare i vari articoli nel mio sito di testi e documenti, segnalo questi ulteriori interventi.







Introduzione
di Enzo Petrolino (Presidente della Comunità del Diaconato in Italia)

«Fratelli nostri santi diaconi, Stefano, Lorenzo, Efrem, Arialdo, Vincenzo con la vostra intercessione ottenete a questi fratelli quell'amore che vi ha contraddistinto, quella carità pastorale che ha consumato la vostra vita. Ottenete loro di prestare sempre con gioia il servizio della Parola e dell'altare, di essere segni luminosi e viventi della diaconia di Gesù alla sua Chiesa». Carissimi fratelli diaconi, carissime spose e voi tutti cha siete qui per questo XXIV Convegno della Comunità del Diaconato, vi saluto e vi accolgo con le parole del Cardinale Martini pronunciate in una delle sue omelie nelle numerose ordinazioni diaconali della Diocesi di Milano. «La Chiesa, Lumen Gentium, si è riunita qui oggi, perché dove sono due o tre riuniti nel nome di Gesù lì è Lui ed è la sua Sposa».
Noi, piccolo gregge, ci siamo radunati per riflettere e pregare sul nostro ministero diaconale che il Concilio Vaticano II ha voluto restituire, in tutto il suo splendore, alla Chiesa perché sempre più si mostrasse al suo Sposo nella varietà dei ministeri e dei carismi. Il nostro essere radunati qui è contraddistinto da un unico titolo, quello di essere servi della Parola, della Mensa, della Carità. Ognuno, vescovo, presbitero, diacono, laico, sposa, figlio è chiamato alla diaconia in Cristo che si consuma nello scorrere quotidiano della nostra vita e la trasforma in offerta gradita a Dio. Solo in questo spirito di servizio e di ecclesialità potremo capire fino in fondo quale grande dono ci ha fatto il Concilio ridonando alla Chiesa il ministero del diaconato nella sua forma permanente.
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I discepoli di Emmaus
di Vincenzo Mango (Delegato per il diaconato, diocesi di Napoli)

Sembrano tanti 50 anni. In realtà,. dall'esperienza fatta, dopo tanti secoli di silenzio, si deve riconoscere che il diaconato ha segnato un tempo davvero provvidenziale nella vita della Chiesa e un segno del soffio fecondo dello Spirito. È vero che finora esso ha compiuto ancora i primi passi anche se incerti, graduali o non ancora iniziati in alcuni luoghi; e più veloci in altri. Ma abbiamo già una varietà di esperienze a seconda di come, dove e quando si è introdotto nella vita delle diocesi. Un bilancio, pertanto, anche se solo approssimativo e non pienamente sufficiente, è necessario, per valutarne la sua incidenza e il suo sviluppo, nel desiderio comune di poter offrire, con questo convegno, una parola più chiara sulla sua identità e la sua funzione per il servizio nella Chiesa di oggi. Sarà questo, pertanto, il lavoro di questo convegno.
Siamo lieti di ospitarlo proprio a Napoli in quest'anno che coincide con la celebrazione del quarantesimo del cammino del diaconato nella nostra diocesi, grazie al grande fervore del venerato Card. Corrado Ursi. Il mio compito di introdurre il convegno con questo tempo di preghiera sottolinea la volontà di consegnare i nostri lavori nelle mani di Dio, percorrendo insieme il cammino di conversione dei discepoli di Emmaus, rimasti frastornati dall'esperienza incredibile della morte di Gesù. Erano delusi, pensando che quella morte, poneva fine ai loro sogni di riscatto del popolo dall'oppressione romana. Decisero, pertanto, di allontanarsi da Gerusalemme per fare ritorno al loro passato: Emmaus. Invece, fu quel cammino a sconvolgere la loro vita e a scoprire proprio in quella borgata il senso vero della loro chiamata. "Tutto accadde in un cammino con la forza della Parola".
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Educare alla diaconia dell'ascolto per crescere nell'identità diaconale
di Giuseppe Bellia (Direttore della Rivista Il diaconato in Italia)

Il servizio del diacono, è questa una verità spesso obliata nel sentire comune delle nostre comunità, è chiamato a essere ed è costituito a pieno titolo ministro della Parola. Una diaconia ministeriale che è condivisa con tutto l'ordine sacerdotale, secondo il proprio grado, ma non per questo di minore intensità nell'operato della grazia. Al pari di tutto il popolo profetico e sacerdotale serve la parola di Dio nella misura dell'ascolto credente, fatto d'intelligenza e di perseveranza. […]
Non è cosa da poco allora avere una visione adeguata del ruolo che l'ascolto riveste nel discernimento, nella formazione e nell'esercizio del ministero diaconale. In questa prospettiva identitaria della vocazione e della diaconia ordinata si vuole qui presentare un percorso di lettura dell'ascolto biblico che, alla luce dell'evento pasquale di Cristo, ripercorre le tappe di un cammino non concluso ma esemplare per chi si lascia guidare dal vento imprevedibile dello Spirito. Ci soffermeremo quindi, in breve, sui seguenti punti: dapprima si guarderà all'atto dell'ascolto secondo le Scritture, come via di accesso alla relazione personale con Dio e con i fratelli; in un secondo momento si prospetteranno alcune linee di teologia biblica dell'atto dell'ascolto che identifica la vocazione diaconale e dispone al servizio ministeriale.
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