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sabato 2 novembre 2013

L'incontro sorprendente con Gesù


31a domenica del T.O. (C)

Appunti per l'omelia

«Tu ami tutte le cose che sussistono… Hai compassione di tutti, perché tutto puoi…» (cf Sap 11,22ss).
Il suo infinito potere, Dio lo mette al servizio dell'amore che vuole la vita. Nessuno come Lui conosce il valore della vita, soprattutto della vita umana. I peccati distruggono la relazione con Dio e quindi lo splendore della vita vera del credente. Per questo Egli desidera perdonarli. Anzi, sembra che Dio chiuda gli occhi e li volga altrove per non vedere la gravità delle colpe: così non sarà costretto a punire il peccatore e gli darà ancora tempo per pentirsi.
Così Gesù ha fatto con Zaccheo (cf Lc 19,1-10). Non gli rinfaccia i suoi peccati, ma gli propone l'incontro con Lui. Da questo incontro scaturiscono la conversione e la vita nuova per il pubblicano. Non prima il pentimento perché sia reso possibile l'incontro, ma prima l'incontro e così scatterà il pentimento.
Zaccheo è un uomo benestante e affermato negli affari; ma, per la sua professione di esattore delle tasse, appartiene alla categoria di coloro che sono socialmente disprezzati e ai margini della comunità, anzi ritenuti impuri e peccatori.
Egli però quel giorno fa una scelta contraria alla sua cultura. Trascura i propri interessi e, seguendo un impulso interiore, si mette alla ricerca di Gesù. È pura curiosità la sua? Forse è un'inquietudine sottile, una segreta nostalgia che lo muove, sia pure a livello inconscio. Sembra che l'iniziativa parta esclusivamente da lui. In realtà c'è qualcuno che lo sta chiamando ed egli, senza saperlo, va dietro a questo richiamo. In ogni modo è sincero e determinato nel suo intento di vedere Gesù: «Corse avanti... salì su un sicomoro».
«Gesù alzò lo sguardo», incrociando quello di Zaccheo. Pronuncia il suo nome, come se si conoscessero da tempo. La sorpresa del pubblicano è grande: come fa Gesù a conoscerlo? Ma la sorpresa di Zaccheo raggiunge il colmo quando si sente dire: «Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Gesù si autoinvita!
Come non riconoscere nel gesto di Gesù la misericordia del Padre che insegue i perduti, li cerca, non vede l'ora di raggiungerli e li ricupera attraverso il proprio Figlio? Zaccheo non si lascia sfuggire il dono che gli viene offerto e prontamente aderisce alla parola di Gesù e «lo accolse pieno di gioia».
Zaccheo non delude Gesù. Attraverso il banchetto in comune con Lui è chiamato e ammesso alla comunione con Dio. Nell'incontro personale con Gesù diventa un uomo nuovo. E l'impegno che pubblicamente dichiara a Gesù rivela un uomo irrevocabilmente deciso a percorrere la via della giustizia e della gratuità. E per questo è un uomo felice. Felice, cioè salvato. La conferma gli viene da Gesù stesso: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza».
La conversione di Zaccheo è frutto dell'incontro con Gesù. Con la conversione il denaro, che prima schiavizzava il cuore e la vita, diventa, nelle mani dell'uomo ormai libero, servo utile e strumento prezioso per fare il bene. Anche l'uomo più perduto e impermeabile, se incontra Gesù e si lascia toccare il cuore da Lui, trova la forza di risorgere e sperimenta la salvezza.


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Oggi devo fermarmi a casa tua (Lc 19,5)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)

Vedi anche il post:
Vita che Dio non spegne (31 ottobre 2010)


Commenti alla Parola:
  di Marinella Perroni (VP 2013)
  di Claudio Arletti (VP 2010)
  di Enzo Bianchi


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