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sabato 7 aprile 2012

È risorto!


Domenica di Pasqua (B)

Appunti per l'omelia

Oggi nella Chiesa risuona forte l'annuncio pasquale: "Andate a dire ai suoi discepoli: È risorto dai morti"! Egli vive al di là della morte: è il Signore dei vivi e dei morti.
La Parola onnipotente di Dio chiama ad una vita immortale, insieme all'uomo nuovo Gesù, tutti noi. Il Signore risorto ci parla di vita, di pace, di perdono; di amore che sconfigge l'odio; di luce che mette in crisi la congiura delle tenebre.

E per noi cosa significa la fede nella risurrezione? È ridotta ad un fatto isolato del passato? Oppure è, come per molti che credono, un fatto che riguarda il futuro, come recitiamo nel Credo: "Credo nella risurrezione della carne"?
E il presente? C'è qualche filo che leghi il passato della risurrezione di Gesù e il futuro della nostra risurrezione? Una lampada che illumini la vita presente e ci faccia vedere la strada dove mettere i piedi?
Per i primi cristiani, la fede nella risurrezione era la condizione necessaria per parlare della vita che da essa derivava. Era la luce che faceva vedere e leggere la vita. La fede nella risurrezione era l'ambiente della vita nel quale si viveva e si parlava. Era come l'aria che si respirava. Era la radice di tutto, come la vita che abbiamo è la radice di tutto quello che si fa nella vita. Non si mettevano al di sopra della risurrezione per dimostrarla né si distanziavano per meglio apprezzarla. Un ramo non può staccarsi dall'albero per vedere meglio da lontano. Sarebbe lo stesso che morire. E neppure gli è necessario dimostrare che è unito al tronco. Basta che dia frutti. Sono questi la prova della sua unione col tronco e con la radice.

Qual è allora il nuovo che nasce tra gli uomini per la fede nella risurrezione? Il terzo giorno dopo la morte di Gesù, gli undici fecero l'esperienza sicura ed inconfondibile che Gesù era vivo. Era proprio lui, lui in persona, quel Gesù col quale avevano convissuto per tre anni. Le apparizioni lo confermavano. Era Lui! Non c'era più alcun motivo per sentirsi sconfitti dalla realtà. Nella vita di quei primi entrò una forza nuova, la forza di Dio, una forza così grande che riuscì a far nascere la vita dalla morte. Forza legata alla persona di Gesù, invisibile in sé ma visibile nei suoi effetti.
Fondamento della fede nella risurrezione è la volontà di Qualcuno che si è impegnato con noi in modo irrevocabile. Dio, risuscitando Gesù dai morti, gli diede la gloria che aveva presso il Padre prima della creazione del mondo e gli consegnò il destino dell'umanità. D'ora in poi, per sempre, un nostro fratello si trova presso Dio, come prova capitale e definitiva che Dio prende sul serio la parola che ci ha dato un giorno e che si può davvero contare su ciò che Lui dice e promette. La risurrezione di Gesù è l'espressione permanente dell'impegno irrevocabile di Dio con noi.
Pertanto credere nella risurrezione, non è credere ad argomenti, ma credere a Qualcuno che opera in noi e per noi con potere immenso, capace di far uscire la vita dalla morte, di far diventare nuovo quello che è vecchio, orientandoci verso un futuro di dimensioni smisurate. Non ha niente a che vedere con una fuga o alienazione dal mondo verso l'aldilà. L'oggetto della risurrezione non sta nell'eternità del cielo né nell'impenetrabilità del passato, ma nel futuro della terra su cui fu piantata ed è piantata fino ad oggi la croce di Cristo. Il fatto del passato testimoniato dagli apostoli ne è il fondamento.

Il momento alto della fede nella risurrezione non è nel passato né nel futuro, ma nel presente. La chiave di volta della fede nella risurrezione sta nell'uomo, che scopre nella sua vita la forza permanente di Dio, che è il Dio dei viventi.
L'unica prova della risurrezione, quella che convince, è la vita che oggi risuscita e si rinnova, che oggi vince le forze della morte, facendo sì che le forze represse e oppresse della vita siano scoperte e liberate per la gioia e la speranza di tutti. Ciò prova che nell'uomo agisce una forza più forte della morte, la forza di Cristo risuscitato.

Dove sono i segni di risurrezione nella nostra vita, per cui la nostra parola sulla risurrezione di Cristo possa esserne confermata?

(Pensieri tratti da Dio dove sei? di Carlos Mesters, Queriniana)



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
È risorto! (Mc 16,6)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi



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