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sabato 17 gennaio 2009

Seguire Gesù

18 gennaio 2009 – 2a domenica del Tempo ordinario (B)

Parola da vivere
"Ecco l'Agnello di Dio!"
E i due discepoli seguirono Gesù
(Gv 1,36-37)

Giovanni Battista è il maestro che prepara all'incontro con Gesù.
Senz'altro aveva spiegato ai discepoli i segni profetici dell'agnello, simbolo di liberazione e di riscatto dalla schiavitù. Nel profeta Isaia avrà identificato l'agnello con il "servo di Javè", colui che si caricherà dei peccati del mondo.
Per questo Gesù, indicato come agnello di Dio, suscita subito un fascino irresistibile. Non come maestro, ma come uomo, tanto che vogliono abitare con lui, non solo illuminarsi dei suoi insegnamenti.
Anche san Paolo ha indicato la casa dove Gesù abita: in ogni persona. "Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?". Chi si unisce a lui, vive dello stesso Spirito. Il vostro corpo è tempio dello Spirito santo. Nessuno appartiene più a se stesso.
Nella settimana in cui la Chiesa cerca di ricucire la sua unità nell'unico corpo di Cristo, san Paolo ci appare come modello di questa unità: "non conosco che Cristo e questo crocifisso". Missionario instancabile, dalle diversità tra cristiani, dalle competizioni tra gruppi e maestri, ci riporta all'unità di un solo Spirito. Forse che Cristo è diviso? Darebbe anche la vita per vedere le comunità da lui fondate articolarsi in un corpo armonioso, in cui scorre l'unico sangue del capo, Cristo.

Testimonianza di Parola vissuta

La sera del giovedì santo abbiamo organizzato una cena per le donne ucraine che lavorano in paese. Alcuni di noi hanno cucinato per tutti (eravamo una trentina di persone) i vari prodotti offerti generosamente da diversi negozianti.
C'erano anche le suore che avevano messo a disposizione la loro casa per questa festa, e anche alcune persone presso le quali le signore ucraine lavorano.
Molte di queste donne si incontravano per la prima volta e scoprivano con gioia di essere addirittura nate nella stessa città e poi arrivate per le vie più diverse nel nostro paese. Erano commosse, hanno cantato nella loro lingua e poi hanno chiesto anche a noi di cantare in italiano canzoni che anche loro conoscevano. C'era anche una suora filippina della casa che ha cantato una canzone della sua terra.
È stata per tutti una serata davvero speciale, ci sembrava un piccolo passo verso un mondo di fratelli.
(T.P.)
(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)

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